Sicilian Valley, una rete per l’innovazione sociale e non solo

Sicilian Valley, una rete per l’innovazione sociale e non solo

Unirsi per crescere insieme e raccontare l’innovazione sociale in Sicilia, ecco l’obiettivo della rete Sicilian Valley lanciata
qualche settimana fa da un’idea di Martina Ferracane e Sabrina D’Andrea, con il supporto di Mirko Viola (tree), Monica Guizzardi (Scalo5B), Giuseppe Governale e Anna Venere Genova.

La rete raccoglie una trentina di membri, da tutte le parti della Sicilia, che si occupano di innovazione sociale, e che vogliono collaborare per crescere insieme e per raccontare una Sicilia fuori dagli stereotipi.

La Sicilian Valley, ovvero la volontà di fare rete e di agevolare l’innovazione in Sicilia
Sicilian Valley è una rete di persone, aziende, enti ed associazioni che si occupano di innovazione sociale in Sicilia con l’intento di promuovere la connessione, il confronto e la collaborazione tra essi. La rete vuole raccontare l’innovazione sociale in Sicilia, prendendo spunto dalle iniziative di eccellenza che esistono sul territorio siciliano. L’obiettivo è di diventare il punto di riferimento per una Sicilia innovativa che cresce e investe sul capitale umano.

Un database per raccontare una Sicilia fuori dagli stereotipi

L’iniziativa vuole fare leva sulle eccellenze che già esistono per narrare una parte dell’isola meno conosciuta, ovvero una Sicilia che innova generando allo stesso tempo un forte impatto sociale. Sul sito si trova il database dell’innovazione che racconta i diversi progetti sviluppati in ogni provincia della Sicilia.
Per ora sono una trentina i membri che si sono uniti al progetto. Tra i principali: Farm Cultural Park, Isola Catania, PUSH, Scalo5B, Impact Hub Siracusa, Ortygia Business School, Southworking, DevelHope, per citarne alcuni.

I quattro pilastri della rete
La Sicilian valley si basa su quattro pilastri fondamentali, ossia:
1. Raccontare l’innovazione sociale in Sicilia.
2. Agevolare e potenziare l’innovazione sociale in Sicilia tramite lo scambio di conoscenze e opportunità.
3. Raccogliere le proposte dei membri della rete e portarle all’attenzione delle autorità politiche.
4. Lavorare insieme su una visione condivisa della Sicilia capace di attrarre investimenti.

Sono questi gli obiettivi che guideranno le azioni della rete nei prossimi mesi.
Le fondatrici: «Felici di vedere l’entusiasmo e la voglia di collaborare che esiste in Sicilia» dopo il primo incontro svoltosi il 9 giugno 2021 Martina Ferracane e Sabrina D’Andrea, entrambe ricercatrici siciliane, condividono le loro impressioni dopo il primo incontro tra i partner avvenuto il 9 giugno 2021: «Siamo state felicissime di sentire l’entusiasmo generato dall’iniziativa e la voglia di collaborare dei membri». Durante questo primo incontro, i partecipanti hanno avuto l’occasione anche di discutere dei maggiori problemi che ostacolano l’innovazione in Sicilia, in particolare la mancanza di infrastrutture che aumenta le distanze e complica le relazioni. Un problema che la Sicilian Valley si propone di risolvere parzialmente, dando un luogo d’incontro virtuale a questi attori.

L’iniziativa è no-profit e può farne parte chi innova in Sicilia con l’obiettivo di generare un impatto sociale, e che sottoscrive e opera secondo i principi del manifesto della Sicilian Valley.
La Sicilian Valley invita tutti quelli che credono nei valori della stessa di sottoscrivere il loro manifesto e di unirsi alla community.

 

fonte: https://www.economysicilia.it/sicilian-valley-una-rete-per-linnovazione-sociale-e-non-solo/



Il Fondo per l’Innovazione  Sociale (F.I.S,) prevede un Programma triennale che finanzia progetti innovativi  di amministrazioni locali (comuni capoluogo e città metropolitane) nei settori dell’inclusione sociale, dell’animazione culturale e della lotta alla dispersione scolastica.

 

L’iniziativa del Dipartimento della Funzione Pubblica intende  promuovere e guidare processi di innovazione sociale grazie a  progettualità sviluppate dal basso, in grado di accompagnare e validare modelli di intervento tali da fornire risposte più efficaci rispetto ai bisogni dei cittadini e più efficienti rispetto all’allocazione e all’utilizzo delle risorse pubbliche anche con il coinvolgimento di attori e finanziamenti del settore privato, secondo lo schema della finanza di impatto.